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RISONANZA RESPIRATORIA

Respiro, dunque sono

Vito Mancuso

Il lavoro sul ritmo e sulla profondità del respiro fa parte di tecniche molto antiche come lo yoga, e la sua efficacia nel ridurre lo stress e nell’equilibrare il sistema nervoso autonomo è confermata da numerose ricerche.

Le tecniche di respirazione possono aiutare a ridurre l’ansia, la depressione, l’insonnia, la tensione muscolare, la pressione arteriosa, la tachicardia e alcune aritmie del cuore e molte forme di asma.

Nella maggior parte dei casi questo è dovuto all’attivazione del sistema nervoso parasimpatico attraverso il nervo vago che grazie al rilascio del neurotrasmettitore acetilcolina ha una serie di effetti positivi, in particolare aumenta la calma e la concentrazione. Quindi, più si stimola il nervo vago, più acetilcolina viene rilasciata, più si abbassano i livelli di ansia.

Nelle persone sane normalmente si trovano alti livelli di attività del sistema nervoso parasimpatico; questo è indicativo di uno stato di calma, di riposo o relax, ed è un segno che il corpo ha alte capacità rigenerative e antinfiammatorie. Attività parasimpatica ridotta invece è indice di molti disturbi cronici: gastrointestinali, psichici, metabolici, ecc.

Ognuno di noi ha la propria frequenza di respirazione, a seconda di tanti fattori; in primo luogo essa dipende dalle condizioni del sistema nervoso vegetativo: molti soggetti, per esempio, hanno un respiro corto.

Numerosi studi hanno evidenziato che la respirazione, eseguita ad una determinata frequenza diversa per tutti, è capace di attivare selettivamente sia la componente simpatica che quella parasimpatica del sistema nervoso autonomo. Questo tipo di allenamento si chiama Resonant Respiratory Training (allenamento di risonanza respiratoria). Tramite un apposito strumento (PPG Stress Flow) è possibile (dopo aver fatto diagnosi dello stato del sistema nervoso autonomo) calcolare la giusta frequenza personale di respirazione e riequilibrare, così, il sistema simpatico e parasimpatico.

Si ha così un meccanismo di bio- feedback, dove l’apparecchiatura computerizzata guida il paziente nell’esercizio.

La procedura è veloce (dai 5 ai 15 minuti) e molto efficace e si prova immediatamente un senso di benessere oltre ad avere effetti anche a medio termine (maggiore relax o maggiore energia, migliore sonno, e così via) se c’è costanza nell’esecuzione dell’allenamento.

Il biofeedback si esegue in cicli di trattamento la cui frequenza e durata dipendono dalle patologie trattate e dal singolo paziente.

Con l’allenamento di risonanza respiratoria è possibile migliorare la respirazione e molte forme di asma, migliorare le alterazioni della frequenza cardiaca (es.: extrasistoli, tachicardia), migliorare il VO2 (parametro molto conosciuto in ambito sportivo) ovvero migliorare l’ossigenazione dei tessuti e quindi l’acidosi del corpo, migliorare (non di poco!) le prestazioni sportive.

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