X
Menu

Perchè si ingrassa e come dimagrire

Perchè si ingrassa e come dimagrire

Non c’è amore più sincero di quello per il cibo.

George Bernard Shaw

Il significato della parola DIETA (che deriva dal greco diaita) vuol dire STILE DI VITA, modo di vivere (alimentazione, attività fisica, riposo, ecc., nell’antica medicina greca). Molte persone per “dieta” intendono regimi dimagranti basati solo sulla riduzione delle calorie giornaliere che, come vedremo, danno spesso risultati scarsi e temporanei con l’alto rischio di recuperare in fretta tutti i chili persi.

3 CONCETTI DA RIVEDERE

 

1. LE  CALORIE CONTANO DAVVERO?

Molti credono che il numero di calorie sia fondamentale per il dimagrimento. E invece la scienza ha dimostrato da almeno mezzo secolo che conta molto di più l’origine delle calorie. Una dieta di 1300 calorie provenienti prevalentemente da carboidrati ha un effetto completamente diverso se le stesse calorie provengono invece da una quota maggiore di proteine e grassi.

In altre parole un pasto che ha le stesse calorie ma diversa composizione nelle sostanze nutritive (carboidrati, proteine, grassi) – es. un piatto di pasta o carne-  ha effetti completamente diversi sull’organismo.

Inoltre le stesse calorie derivate dallo stesso alimento (es. un piatto di 60 gr di spaghetti) hanno effetti diversi sull’organismo a seconda del momento del giornata in cui vengono assunte.

Due persone che mangiano in eccesso e quindi introducono più calorie di quante ne bruciano, possono avere una diversa distribuzione del grasso: alcuni hanno le “maniglie dell’amore”, altri accumulano sulla pancia, altri sulle cosce e glutei, altre hanno il doppio mento o le caviglie grasse. A parità di calorie introdotte, effetti diversi.

Quindi affannarsi a contare le calorie consumate in un pasto o in una giornata è un errore che può contribuire a determinare fallimenti e spesso non assicura uno stato di buona nutrizione di buona salute.

Quando mangiamo sono le sostanze contenute negli alimenti (e non le calorie) a dialogare con il nostro corpo, con i nostri ormoni, con il nostro DNA.

 

2. IL PESO FORMA

Il peso forma è un concetto molto teorico… Il solo peso rilevato dalla bilancia spesso ci dà informazioni fuorvianti sul nostro reale stato di salute; potremmo risultare in NORMOPESO se calcoliamo il nostro Indice di massa corporeo (BMI in inglese) ma avere una composizione corporea non corretta (poco muscolo, molto grasso) misurata con strumenti specifici come la bioimpedenziometria (BIA-ACC) disponibile presso il nostro studio.

Dimagrire in modo sano vuol dire perdere solo (o prevalentemente) massa grassa. Diffidate da chi promette di perdere peso in pochissimo tempo; il risultato (dovuto principalmente alla perdita di muscolo) non potrà essere né sano né tanto meno duraturo. Infatti perdere muscolo (per motivi di età, di inattività fisica, di alimentazione non corretta) e non grasso significa invecchiare prima. Significa ridurre il proprio metabolismo energetico con la conseguenza di accumulare massa grassa, diventare obesi, con scarsa possibilità di recuperare il giusto peso forma.

DIMAGRIRE NON SIGNIFICA PERDERE PESO, MA PERDERE MASSA GRASSA!

 

3. IL TESSUTO ADIPOSO NON E’ SOLO UN DEPOSITO DI GRASSO

Negli ultimi anni è emerso sempre più chiaramente che il tessuto adiposo è un organo vero e proprio come il fegato, la tiroide, il cuore perché non è considerato più solo un semplice deposito di grasso come si pensava in passato.

Le cellule adipose producono una serie di sostanze come le citochine (chiamate adipochine) che contribuiscono a regolare diverse funzioni dell’organismo come l’appetito, l’infiammazione, l’assetto ormonale.

Inoltre il tessuto adiposo contiene, oltre alle cellule adipose, numerose altre cellule (come per esempio i macrofagi) che hanno ruolo importante in molte funzioni che direttamente o indirettamente influenzano il peso corporeo.

Un motivo in più per non considerare il sovrappeso e l’obesità come una sola questione di calorie!

 

MA PERCHÉ INGRASSIAMO? 

 

La risposta sembrerebbe ovvia.

“La causa fondamentale dell’obesità e del sovrappeso – afferma l’Organizzazione Mondiale della Sanità – è uno squilibrio energetico fra le calorie ingerite e quelle consumate”. In altre parole o mangiamo troppo o siamo troppo sedentari o entrambe le cose. E il mantra continua ad essere: mangia di meno e muoviti di più.

Chiunque abbia provato sulla propria pelle sa che ciò è parzialmente vero; evidentemente è necessario entrare in un ordine diverso di idee su quali siano le cause dell’ingrassare e cosa sia necessario per evitarlo o per dimagrire.

Uno dei fattori principali responsabili dell’aumento di peso è uno SQUILIBRIO ORMONALE E NON CALORICO: in particolare è implicata la secrezione di insulina stimolata dall’assunzione di cibi ricchi di carboidrati (zuccheri) comprese le farine e i cereali e non solo i dolci in generale. Per i dettagli su come e perché i carboidrati si trasformano in grasso clicca qui.

Procedendo con la lettura troverete gli altri fattori responsabili del sovrappeso.

 

C’E’  GRASSO  E  GRASSO

 

Anche se tutto il grasso ci sembra ugualmente sgradevole quando ce lo vediamo addosso, esistono vari tipi di tessuto adiposo che hanno un impatto differente sulla nostra salute:

GRASSO VISCERALE

E’ quello più pericoloso perché esiste una correlazione molto stretta tra grasso viscerale, patologie cardiovascolari, ipertensione, diabete, insulino-resistenza, malattie infiammatorie e altre condizioni legate all’obesità.

Non è localizzato in superficie ma nella profondità dell’addome, depositandosi in varie zone sotto i muscoli e intorno agli organi interni e perfino all’interno degli organi stessi come succede nel caso del fegato (ma anche di altri organi come il pancreas e il cuore). È quello che produce diverse sostanze infiammatorie (citochine) come descritto in precedenza.

GRASSO SOTTOCUTANEO

E’ un grasso più superficiale, quello che sta sotto la pelle e si riesce a pizzicare sulla pancia (i temibili “rotoli”) o sui fianchi e glutei, dove spesso si trasforma in cellulite.

GRASSO INTRAMUSCOLARE

Recentemente è possibile misurare (attraverso la biompedenziometria) anche questo tipo di grasso che determina un cambiamento, in negativo, delle caratteristiche strutturali e metaboliche del muscolo.

Un muscolo con più grasso e meno fibre muscolari sarà meno efficiente nell’utilizzare i substrati energetici, nell’accumulare le riserve di zuccheri (glicogeno) con conseguenze sia sul metabolismo (che si riduce) che sui meccanismi dell’insulino-resistenza che peggiora, che sulle prestazioni sportive (meno forza, ecc.).

Il grasso intramuscolare ha delle caratteristiche metaboliche simili a quelle del (pericoloso) grasso viscerale.

CELLULITE

E’ una malattia che interessa l’ipoderma, un tessuto di natura prevalentemente adiposa posizionato tra la pelle e lo strato muscolare sottostante di particolari regioni anatomiche delle donne. In altre parole la cellulite è un grasso intrappolato in mezzo a tessuto fibroso e sclerotico dove la circolazione sanguigna e linfatica avvengono con molta difficoltà. Con conseguente alterazioni nell’ossigenazione dei tessuti dove si accumulano tossine e nel tempo si verifica una vera e propria infiammazione.

La cellulite risente di tanti fattori (costituzionali, ormonali, alimentari), ma è un classico esempio di un’alterazione della matrice extracellulare.

Per approfondire guarda il video: https://www.youtube.com/watch?v=PkpeUTjrbNM

GRASSO BIANCO E GRASSO BRUNO

Mentre il GRASSO BIANCO (la cosiddetta ciccia)  serve principalmente per depositare energia sotto forma di grassi, il GRASSO BRUNO disperde l’energia depositata sotto forma di calore.

Se assumiamo costantemente una quantità eccessiva di cibo rispetto alla spesa energetica, il nostro organismo tende a conservare l’energia sprigionata dai nutrienti sotto forma di grasso bianco (con una variabilità che è diversa da soggetto a soggetto).

La funzione principale del grasso bruno  (localizzato in prevalenza nella parte superiore del nostro organismo: tronco e base del collo) è quella di spendere energia per produrre calore quando ci esponiamo al freddo.  Le donne possiedono più grasso bruno rispetto all’uomo e i bambini nascono con una buona dose di grasso bruno che diminuisce con il  passare dell’età.

Recentemente sono state individuate le cellule adipose BEIGE che somigliano alle cellule del grasso bruno ma sono sparse nel grasso bianco.

Il grasso bruno, che è un regolatore del dispendio energetico e del grasso corporeo,  rappresenta un bersaglio promettente nella lotta contro l’obesità; più grasso bruno abbiamo, più bruciamo!

L’esercizio fisico, l’esposizione al freddo e altre tecniche particolari si sono dimostrate efficaci per stimolare il grasso bruno.

Inoltre, l’attività fisica attraverso la produzione di irisina (da parte del muscolo), favorisce il cosiddetto “browning” cioè la conversione della cellula adiposa bianca in beige.

 

L’ATTIVITA’  FISICA E’  SEMPRE  NECESSARIA?

 

L’esercizio fisico,  è quasi sempre necessario per “dimagrire bene”. Tuttavia in alcuni casi (persone molto stressate, allenamenti non corretti come tipologia e come orari, errate posture) può avere un effetto controproducente!

L’attività fisica è sicuramente utile per migliorare la capacità cardiorespiratoria (e quindi per avere un’ossigenazione adeguata e di conseguenza ossidare meglio i grassi) e ancor di più per potenziare la muscolatura e ridurre il grasso corporeo.

A seconda degli obiettivi si effettueranno allenamenti aerobici e/o prevalentemente anaerobici (per aumentare la massa muscolare) e/o degli allenamenti brevi di alta intensità. Il tutto nell’ambito di un programma PERSONALIZZATO (frequenza degli allenamenti, durata, intensità) e soprattutto con un trainer che ci segue con allenamenti individuali.

Meno massa muscolare si ha più difficile sarà dimagrire (e mantenere il peso), perché riducendosi il numero delle cellule metabolicamente attive (quelle muscolari)  si riduce la capacità di “metabolizzare” il carico alimentare giornaliero.

Inoltre se i principali depositi di zuccheri (i muscoli) non vengono svuotati, quasi tutti gli zuccheri che mangiamo saranno trasformati in grasso e accumulati!

Infine, come già detto, l’attività fisica è molto importante nel mantenimento del peso corporeo.

 

 

UN CONCETTO ESSENZIALE:  LA  PERSONALIZZAZIONE

 

Il cibo che mangiamo ha la stessa composizione per tutti, ma ognuno di noi ha un proprio metabolismo, un proprio fegato, un proprio intestino, un proprio DNA, un particolare profilo ormonale che influenza la digestione, l’assorbimento e la metabolizzazione di quel pasto.

E’ esperienza comune che due persone pur mangiando lo stesso cibo tendono ad avere reazioni metaboliche diverse: una mantiene il proprio peso mentre l’altra incrementa la sua massa grassa!

Ricordiamoci che siamo ormai troppo diversi e l’alimentazione, come l’allenamento e l’integrazione devono essere PERSONALIZZATI.

 

 

UN APPROCCIO INNOVATIVO.

PER RAGGIUNGERE E MANTENERE IL PESO E’ NECESSARIO:

 


AVERE MOTIVAZIONE, IMPEGNO E PAZIENZA

La dieta intesa come stile di vita e alimentazione consapevole si fa prima nella testa e poi nella bocca! L’aiuto di un bravo professionista, come compagno di viaggio è indispensabile.

E’ un percorso di rieducazione alimentare ma anche di crescita personale che ha bisogno dei suoi tempi (diversi per ciascuno di noi), fatto di tanti piccoli e progressivi miglioramenti  ma anche di momenti di debolezza, fatica, scoraggiamento. Le scivolate e gli errori sono previsti (e sono fondamentali!) in ogni nuovo apprendimento.

Non dimentichiamo che, con pazienza e determinazione, è possibile raggiungere qualunque obiettivo.

ESEGUIRE UN’ALIMENTAZIONE CORRETTA

E’ superfluo sottolineare che è importante la qualità degli alimenti.

Il concetto da ricordare è che non si dimagrisce riducendo le calorie; si dimagrisce se vengono ridotti o eliminati  cibi che fanno ingrassare. Quando viene raggiunto il peso gradito se questi alimenti vengono reintrodotti nella dieta come prima, si torna ad ingrassare.

Sempre trascurate sono le COMBINAZIONI ALIMENTARI: per esempio se a cena mangio prosciutto crudo, pane e bietole di contorno, il giorno dopo posso riscontrare sulla bilancia anche 1 Kg di più: cambiando il tipo di verdura e/o associando un frutto, posso trovare sulla bilancia il giorno dopo un calo di peso.

I “cibi che fanno ingrassare” possono essere diversi da soggetto a soggetto, sono più “ingrassanti” se mangiati in determinato momento della giornata, piuttosto che in un altro e possono essere tollerati (da un punto di vista digestivo) in modo diverso da ciascuno di noi. Di qui il concetto di personalizzazione:  a proposito di carboidrati, per esempio, non tutti producono la stessa insulina con lo stesso pasto e la sensibilità all’insulina prodotta cambia da soggetto a soggetto.

RESPIRARE BENE

L’ossigeno è il principale nutriente del corpo umano; dopo pochi minuti senza ossigeno si muore, mentre la morte per fame e sete avviene dopo giorni. L’ossigeno  è un nutrimento essenziale nel corpo umano per la produzione di energia cellulare ed in particolare per ossidare  (“bruciare”) i grassi.

La maggior parte di noi NON ha una buona respirazione e quindi ha un apporto di ossigeno alle cellule non ottimale; ciò si verifica per svariati motivi: stress psicologico, fumo, anemia, posture non corrette, diaframma ‘bloccato’ e molti altri.

E’ possibile valutate alcuni parametri connessi con la respirazione attraverso la bioimpedenziometria (BIA-ACC) e migliorare la nostra respirazione con esercizi personalizzati presso il nostro studio oltre che con una specifica attività fisica; ovviamente  si curerà la causa sottostante (postura, anemia e così via).

AVERE FEGATO E RENI EFFICIENTI

Per dimagrire davvero occorre cominciare dal FEGATO, “scaricandolo” del suo eccesso di acidi grassi, spesso presente nel soggetto in sovrappeso (steatosi epatica). E’ molto difficile dimagrire con la presenza di steatosi.

Vanno ridotti i cibi che affaticano il fegato e vanno stimolate le sue funzioni mangiando alcuni cibi in particolare  e usando alcune tecniche di cottura come, per esempio, il fritto: sì, la frittura fatta bene, con i giusti abbinamenti fa dimagrire!

Per dimagrire occorre che anche i RENI siano in piena forma: un’alimentazione povera in acqua o ricca di cibi salati o alimenti  ricchi di ossalati (bietole, spinaci…) o l’abuso di farmaci (soprattutto gli antinfiammatori) possono “affaticare” questi organi.

Pochi sanno che anche alcune sostanze prodotte dai batteri intestinali a partire da proteine indigerite possono peggiorare la funzionalità renale.

AVERE UN BUON INTESTINO

L’obesità si associa a cambiamenti nella composizione della flora batterica intestinale, tanto che il microbiota degli obesi sembra essere più efficiente nella raccolta di energia dalla dieta.

Ciascuno di noi con la propria alimentazione modula il suo MICROBIOTA intestinale.

Si è scoperto che nei soggetti obesi si ha una modificazione relativa della flora batterica in favore di una tipologia di batteri definiti Firmicuti i quali hanno la particolare capacità di aumentare al massimo le capacità di assorbimento intestinale diminuendo al minimo la quantità di calorie espulse con le feci.

In altre parole, è la nostra flora batterica a decidere quanta parte dell’energia presente negli alimenti che assumiamo verrà estratta, assorbita e indirizzata al nostro metabolismo e quanta, invece, sarà eliminata.

E tutto ciò può avvenire anche indipendentemente dalla quantità delle calorie assunte con la dieta!

Oltre ad agire direttamente sul metabolismo, i batteri intestinali producono molecole, come il LPS (lipopolisaccaride), che ha un’azione infiammatoria in grado di agire sul fegato, tessuto adiposo (grasso), muscolo, ipotalamo.

Al contrario alcuni prodotti del metabolismo batterico  possono causare effetti metabolici positivi.

Una corretta alimentazione e terapia con integratori può riportare il MICROBIOTA intestinale verso una sua migliore composizione.

Inoltre l’intestino produce una serie di sostanze (come le incretine) coinvolte nel metabolismo energetico, in particolare degli zuccheri.

GESTIRE AL MEGLIO LO STRESS

E’ uno dei punti più importanti ma più trascurati nell’approccio al dimagrimento.

In presenza di stress cronico cambia la distribuzione del grasso (aumenta quello viscerale) e si favorisce l’insulino-resistenza.

Lo stress cronico  stimola la produzione di una serie di sostanze e ormoni che contribuiscono con diversi meccanismi ad ingrassare e/o a non dimagrire .

Il più importante di tutti è il cortisolo che determina un catabolismo della massa muscolare, un aumento della glicemia, un accumulo di grasso viscerale,  un rallentamento della funzione tiroidea, oltre ad aumentare la ritenzione di acqua e sodio (con un possibile aumento della pressione arteriosa) e favorire l’insulino-resistenza.

Altri ormoni prodotti dallo stress cronico che contribuiscono ad ingrassare e/o a non dimagrire sono: aldosterone, prolattina, insulina, ormone antidiuretico.

In alcune tipologie di persone, alla luce di valutazioni cliniche e della bioimpedenziometria (BIA-ACC), diventa indispensabile cambiare stile di vita (meno stress, rilassamento nelle ore serali, buon sonno…) per poter dimagrire; in questi soggetti la bilancia cambierà per nulla o di poco e  il calo di peso sarà prevalentemente a carico della massa muscolare.

Inoltre chi vive costantemente sotto stress, reagirà al minimo sgarro con reazioni esagerate e non proporzionate all’entità dello sgarro.

 

DORMIRE BENE

La qualità e la quantità del nostro sonno influiscono su ogni apparato del nostro corpo. Un buon sonno è necessario per recuperare le forze e vivere in salute ottimale e perdere peso; è nel sonno che avvengono la maggior parte dei processi rigenerativi e riparativi che permettono di smaltire danni e tossine.

Nella nostra società il sonno è invece una delle cose spesso sacrificate per colpa di impegni, cene, feste e altro, anche nei soggetti che hanno un (apparente) stile di vita sano. Non dimentichiamo che i ritmi circadiani sono fondamentali per il nostro benessere.

Vari studi hanno dimostrato che un sonno breve, insufficiente o disturbato complica spesso malattie metaboliche come il diabete di tipo 2 e l’obesità e che migliorando la qualità del riposo notturno si contribuisce a curare tali malattie.

Il collegamento insonnia-sovrappeso è legato principalmente al cortisolo che di norma la notte raggiunge il suo picco minimo; chiaramente questo non succede in chi dorme male. Inoltre durante il sonno aumenta la produzione dell’ormone della crescita che è essenziale per ridurre i depositi di grasso e aumentare la massa muscolare.

 

NON ESSERE “INFIAMMATI”

E’ molto difficile perdere peso in presenza di una condizione di infiammazione silente presente nell’organismo.

L’infiammazione cronica è una condizione che interessa molte persone; non stiamo parlando di fase acuta, come l’influenza o la polmonite, ma di uno stato infiammatorio lieve ma generalizzato, rilevabile da alcuni esami del sangue o dall’esame bioimpendeziometrico.

D’altro canto l’obesità stessa è caratterizzata da uno stato infiammatorio: man mano che aumenta il tessuto adiposo, aumenta anche il numero di macrofagi che producono (come le stesse cellule del tessuto adiposo) delle sostanze chiamate adipochine che favoriscono l’infiammazione; si crea un circolo vizioso che rende difficile la perdita di peso!

Una delle armi più efficaci per combattere l’infiammazione è l’alimentazione: le sostanze che introduciamo col cibo influenzano in modo diretto l’attivazione o la disattivazione dei geni pro-infiammatori o dei loro antagonisti, quelli antinfiammatori. Una dieta ricca in zuccheri stimola  la produzione di un eccesso di insulina che “infiamma” il corpo; viceversa uno stato infiammatorio aumenta l’insulino-resistenza.

NON AVERE CARENZE DI VITAMINE E MINERALI

Nonostante l’elevato introito calorico che giustifica il loro stato, le persone obese introducono di fatto meno nutrienti essenziali: fino al 12% in meno rispetto ai soggetti normopeso di vitamine A, C, D,  E e di calcio e magnesio secondo uno studio del 2015.

Alcuni di questi nutrienti sono fondamentali per il dimagrimento; questo vale anche per alcuni omega 3 spesso carenti nell’alimentazione moderna (povera di pesce per esempio).

 

AVERE UN BUON PROFILO ORMONALE

Come già spiegato, la trasformazione corporea che avviene in molte donne e uomini non può essere giustificata solo dall’introito calorico.

Le donne vanno spesso incontro ad una serie di cambiamenti ormonali che possono creare le basi per una vera e propria trasformazione in un corpo nel quale non ci si riconosce; basti pensare a ciò che avviene con la MENOPAUSA  (con la riduzione degli estrogeni e del progesterone) o in prossimità del ciclo mestruale, o alle tante donne con PROBLEMI TIROIDEI (di solito ipotiroidismo).

Di notevole importanza sono gli ESTROGENI, ormoni che favoriscono l’accumulo sottocutaneo di grasso fornendo alla donna la tipica figura femminile; spesso sono presenti alterazioni in eccesso o in difetto di questi ormoni che possono anche essere assunti come pillola anticoncezionale o per via alimentare (perché contenuti in alcuni alimenti).

L’uomo in sovrappeso spesso ha problemi di tipo sessuale e cambiamenti di forma (per esempio le “tettine”) per l’aumento degli estrogeni (che vengono prodotti nel grasso addominale a partire dal TESTOSTERONE).

Si è già accennato che uno degli ormoni maggiormente responsabili dell’aumento di peso è l’INSULINA; è prodotta dal pancreas e permette al glucosio di entrare nelle cellule e di depositarlo sotto forma di glicogeno nel fegato e nei muscoli. L’insulina è il principale catalizzatore per la formazione di grasso: quando fegato e muscolo non hanno più spazio per il glicogeno, infatti, l’insulina trasforma il glucosio in grasso corporeo.

L’insulina, in pratica,  predispone tutto il corpo ad una modalità di accumulo delle scorte nutritive (ormone anabolico).

Ma l’insulina agisce anche sul rene (con aumento della pressione arteriosa a causa del riassorbimento di sodio) e su molti altri organi (cervello per esempio).

Con il passare degli anni e con l’uso di alcuni farmaci si ha una riduzione della sensibilità dei tessuti all’insulina e il nostro organismo diventa incapace di controllare le continue oscillazioni di glicemia, favorendo l’aumento di peso e l’insorgenza di diverse patologie. E’ la cosiddetta insulino-resistenza.

Quando i livelli di insulina sono elevati, altri ormoni possono risentirne, aumentando o diminuendo; questo, a sua volta, fa sprofondare ancor di più il corpo in un caos pericoloso che rende ancora più difficile recuperare il normale metabolismo.

Il GLUCAGONE, ormone importante nella regolazione dei livelli di zuccheri, ha effetti opposti a quelli dell’insulina, ed è stimolato da cibi proteici e dal digiuno.

La PROLATTINA è un ormone (molto spesso aumenta in condizioni di stress cronico) che ha una serie di azioni biochimiche e ormonali che non favoriscono il calo di peso.

Del CORTISOLO abbiamo già parlato.

 

AVERE UNA BUONA MATRICE EXTRACELLULARE

La matrice extracellulare è una delle più importanti strutture del corpo umano, in quanto assicura il nutrimento e il mantenimento dello stato di salute delle cellule dell’organismo. Le scorie metaboliche prodotte dalle nostre cellule e riversate nella matrice extracellulare, se non eliminate correttamente, possono interferire con il corretto funzionamento dell’organismo e rendere poco efficace ogni tipologia di trattamento.

E’ possibile migliorare la matrice extracellulare sia sottoponendosi a trattamenti con apparecchi come il VEGA MATRIX (disponibile presso il nostro studio) sia con prodotti naturali da assumere per bocca o con altre strategie mirate.

NON ASSUMERE FARMACI, SE POSSIBILE..

Ci sono farmaci che con diversi meccanismi (aumento della ritenzione idrica, peggioramento della sensibilità all’insulina) favoriscono il sovrappeso e/o rendono più difficoltoso il dimagrimento: farmaci per la tiroide, farmaci per il colesterolo, antinfiammatori, cortisonici, diuretici, antidepressivi e altri.

LAST BUT NOT LEAST: ESSERE FORTUNATI!

E’ ben noto che l’obesità ha una componente genetica rilevante; se i nostri genitori sono entrambi grassi avremo più possibilità di esserlo anche noi di quante non ne avremmo se fossero magri. Per esempio la struttura corporea (es. fianchi larghi) è spesso simile all’interno di ogni famiglia.

Oggi sappiamo però grazie all’epigenetica che i fattori ambientali (dieta, stress, attività fisica etc.) possono slatentizzare o proteggerci da una determinata predisposizione genetica. Quindi non diamo tutta la colpa ai nostri genitori e ai geni che abbiamo ereditato da loro!

 

 

ERRORI  DA  NON  FARE

DIMAGRIRE VELOCEMENTE

E’ importante un dimagrimento graduale per evitare di perdere prevalentemente massa muscolare e acqua invece che massa grassa.

AVERE FAME

Avere una fame da lupi a metà mattina o metà pomeriggio o arrivare affamati a pranzo o cena  vuol dire essere in ipoglicemia (calo di zuccheri nel sangue); e l’organismo come mezzo di “soccorso” produce ormoni che aumentano gli zuccheri tra i quali c’è il tanto temuto cortisolo!

Non solo, cosi si rischia di essere voraci e di mangiare in modo non controllato.

RIDURRE TROPPO I CARBOIDRATI

Mangiare pochissimi carboidrati è una tecnica che molti usano per dimagrire velocemente; se questo può essere utile per brevi, brevissimi periodi, è controproducente a lungo termine perché si rischia di rallentare la funzione tiroidea e nello stesso tempo si stimola l’ormone cortisolo!

BERE POCO

L’acqua è il principale componente dell’organismo umano, rappresentando circa il 55% e il 60% del peso corporeo rispettivamente di una donna e di un uomo adulto normopeso.

Bere poca acqua può essere un ulteriore stress per l’organismo (con tutte le relative conseguenze) oltre a rallentare il metabolismo anche del 20-30%.

E’ importane bere la giusta quantità di acqua: in media 30 ml per ogni Kg di peso corporeo; quantità che cambia in base a tanti fattori (attività fisica, condizioni climatiche etc.) evitando di bere grandi quantità tutte insieme ma piuttosto distribuirle durante tutta la giornata. Tali quantità sono in aggiunta a quella normalmente contenuta negli alimenti.

RIDURRE I GRASSI BUONI

I grassi buoni come quelli contenuti per esempio nell’olio extravergine di oliva o nei semi oleosi (noci, nocciole etc.) non fanno ingrassare come molti temono!

Numerosi studi degli ultimi anni, oltre alla mia personale esperienza, confermano ciò!

MANGIARE TROPPO SALE

E’ utile ridurre il più possibile il sale, che in eccesso causa (tra le altre cose)  una ritenzione idrica più o meno importante.

MANGIARE TROPPO A CENA

Con gli attuali stili di vita frenetici la cena sta diventando il pasto più importante, senza tener conto che quando l’organismo richiede la minor quantità di cibo e di energia (la sera appunto), si tende a mangiare di più!

 

dott. Vito Causarano
Medico chirurgo
Specialista in Medicina Interna

Share

Nome *

Cognome *

Città *

Num. di telefono*

Email*

accetto i termini di privacy

I campi contrassegnati con * sono obbligatori